Gae Campana

NOME Gae Campana
GENERE Cantautore
PROVENIENZA Treglio (Ch)
ALBUM Mondo Matrioska

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Si avvicina allo studio musicale da adolescente, comincia con
la fisarmonica, prosegue con la chitarra acustica e l’elettrica fino a scoprire, quando è vicino ai trent’anni, lo strumento più trasportabile che ci sia…la voce.
 
Gae Campana è sempre stato interessato alla produzione di musica propria. Dal 1990 al 2000 milita in varie formazioni musicali pop/rock con cui, in veste di chitarrista/autore, si esibisce tante volte in concorsi per gruppi emergenti, locali, apertura di concerti di artisti importanti come la Bandabardò nell’estate del 1996 con il gruppo Komsdivision.
Fino agli anni ’90 aveva studiato e suonato il Blues acustico, da Sonny Boy Williamson a Charley Patton, Louisiana Red, classici come Mississisippi Blues e Sweet Home Chicago di Robert Johnson.
In questo periodo ascolta di tutto, dai Wather Report a Neil Young alla musica sudamericana, gli Area, Elvis Costello, quella irlandese dei Pentangle, oltre che tanti cantautori italiani come, ad esempio, Enzo Iannacci e Pino Daniele. L’esplorazione del mondo del canto invece inizia stranamente con un sassofonista, Carmine Ianieri. Scopre che il canto ha molto a che fare con la forma fisica oltre che psichica e con la spiritualità. Ascolta Bobby Mc Ferrin, Frank Sinatra, Louis Armstrong, Quartetto Cetra, Manhattan Transfer, Demetrio Stratos, Whitney Houston. A 32 anni, con il gruppo dell’artista Rom Alexian Santino Spinelli di Lanciano, in veste di chitarrista/cantante, è impegnato nella lunga tournèe dell’estate ‘2002 ed ha la possibilità di esibirsi nei più importanti festivals di musica etnica in Italia e di condividere il palco con musicisti di fama internazionale come Youssou N’Dour. Leader della formazione electropop, “Electroquiet” di Lanciano nel periodo 2004/2006. In questa esperienza si cimenta con la musica fatta con l’ausilio del pc e con i sintetizzatori. Passa nottate nella programmazione di sinth sequencers come lo Yamaha RM1X, MFB, i campionatori vintage akai s950 e s3200. Approfondisce lo studio della fonica e l’uso dei mixers, il sync midi di varie apparecchiature in situazioni live. Realizza un EP dal nome “Electroquiet”. In questo periodo ascolta Casino Royale, Subsonica Ryuichi Sakamoto, Talking Heads, Beck. Dal 2008 al 2010 torna al rigorosamente acustico e alla musica classica. Suona la chitarra classica nel “Quartetto a plettro frentano” insieme a due mandolinisti, una mandola e un soprano, per un repertorio di musica classica/napoletana. In questo periodo si cimenta di nuovo con le dinamiche dell’acustico che aveva già sperimentato con la formazione Rom di Alexian, riassapora la musica sussurrata; 2007-2010 Canta nella formazione di standards “Blue Pigalle” di Lanciano” approfondendo così il repertorio e la vocalità di grandi crooners come Frank Sinatra, Bing Crosby e Nicola Arigliano; Dal 2011 comincia a lavorare al progetto inedito di musica italiana che porta, dopo l’incontro con Music Force, all’uscita del suo primo disco dal titolo “Mondo Matrioska”.
 
STUDI
1984 -86 Fisarmonica M° Santacroce -Lanciano
1987-89 Chitarra classica M° Marco Valentini – Treglio
1990-92 chitarra acustica da autodidatta,
1994-1996 chitarra acustica e armonia, blues, fingerpicking e fingerstyle M° Orlando
Volpe- Lanciano
1998-1999 chitarra elettrica – Gianni De Chellis – Lanciano
Dal 2000 canto e armonia, Alexian Santino Spinelli, di Lanciano, Carmine Ianieri -
Pescara, Antonio Matarazzo –Montesilvano, Antonio Di Corcia – Lanciano
 
Disco di esordio per il cantautore abruzzese.
Colpisce la maturità degli arrangiamenti e l’originalità di alcune soluzioni. C’è spazio per brani divertenti e apparentemente nonsense come Quintino ha perso il treno e Mondo Matrioska, ma ci sono canzoni che trattano temi importanti come“Non Cadrai”, la ballad dedicata alla città di L’Aquila sicuramente il pezzo più delicato dell’album o “Trivella più che puoi”, blues che condanna l’accanimento dell’uomo contro la natura per trarne risorse.
Il disco vede la partecipazione di musicisti importanti come carmine Ianieri, Vito di Virgilio, Marco Salvatore, Alberto Biondi, Nicola di Camillo.
La title track dell’album ha un sound elegantemente gipsy pop. Quella  della musica gitana, d'altronde, è un’area che Gae Campana ha frequentato e conosce bene grazie alla passata esperienza live con formazioni di musica Rom.
Apprezzabile l’uso sapiente delle chitarre acustiche ed elettriche in brani dalla  vena vagamente pop e più disimpegnata come “Quintino ha perso il treno”, dedicata al regista Tarantino, e nelle canzoni d’amore “Un mondo nuovo” e “Un pò”.
L’impronta vagamente jazz è evidente ma gli interventi solisti sono un vero esempio di stile e ispirazione e si calano senza inutili forzature sia nei brani in stile pop latino, bossa, o in quelli di area blues come nel caso di Il lavoro viene presentato dal vivo con una band validissima che, oltre a Gae Campana voce e chitarra, si compone di:Vito di Virgilio alle chitarre, Paolo Basco percussioni, Umberto Cinalli al basso, Matteo D’Alessandro alla batteria, Matteo Battistini alle tastiere, Marco Salvatore al sax. Il visual dell’album è stato curato dal graphic designer Luca Di Francescantonio, mentre le foto sono di Gianluca Scerni.

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