DeaR su Blow Up

DeaR su Blow Up Nel nuovo numero di novembre di Blow Up c'è anche il nostro DeaR!
Dionisio Capuano ha ascoltato l'album "DeaR Me!", realizzando questa recensione:
Art rock polivocale. Consideratela una incapacità di volere. In questa manciata di canzoni si è rimasti invischiati. La mimesi vocale di Sylvian è sabbia mobile, se le concedi troppo è fatta, si godrà pure delle cianosi timbriche. È che la fattura delle canzoni è pregiata, per varietà e ricchezza nella scrittura e negli arrangiamenti (qualcuno dirà, fraintendendo, kitsch). Art-pop da manuale, fogli rubati ai Nine Horses e ripassati con gli evidenziatori. Ad un certo punto le fumigazioni massimaliste spingono oltre, con tutta una serie switch di atmosfera. Il passo tex-mex di Wind odora di Spain e Calexico; Dear Me! l'ascriverete al repertorio di Amanda Lear; l'artificial funk di The Skyline e Shadows My Soul sembrerà roba di Bowie. La giostra diventa psichedelica, neuro-accumulo quasi tossico. Soccorre lo strumentale etero-cosmico Crickets (for Klaus), languoroso ma quasi francescano rispetto a quanto prima. (7,3).

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